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14 Gennaio 2019

IL CINGHIALE DA MUNGERE

La proposta del presidente della FIDC di Milano

IL CINGHIALE DA MUNGERE

Abolire gli esami per l’abilitazione della caccia al suide

I cacciatori lombardi spendono per imposte e tasse circa 28.950.000,00 euro

Rodolfo Grassi

Ciascun italiano muore solo quand’ha finito gli esami. Ce ne son tanti che se volessi dare un colore ad ognuno esauriresti persino la scala cromatica del rigogolo, il bel volatile che si dice creato da Dio per ultimo quando sulle sue piume pulì da tutte le tinte la tavolozza della natura. E mai ci sia alcuno che protesti per i troppi esami perché, come ammaestrò Peppino de Filippo in quel suo specchio d’Italia in cui, menagramo riconosciuto scoprì i benefici di avere “la patente”, trova nel “certificato” una legittimazione. E di questi “documenti” ce ne son tanti e molti inutili se non a legittimare burocrazia e suoi stipendi, privilegi da cui qualcuno ne trae un utile e infine minuscole soddisfazioni da chi si dice “promosso”. Prendiamo ad esempio gli esami di abilitazione alla caccia al cinghiale: entrati in punta di piedi nella realtà di alcuni UTR sono proliferati con maggior rapidità delle nutrie seminando più danni d’un volo di storni in un uliveto ad ottobre. Eppure son lì, fra ansie e batticuori, e continuano a conquistare sempre più spazio facendo sempre più adepti. Sono un assurdo avendo già il cacciatore superato un esame che lo abilita a catturare tutta la selvaggina con opportuni distinguo per quella di montagna. La giustificazione nasce dal fatto che “ci sono tanti incidenti per l’uso del fucile a palla…” Affermazione allucinante che, per carità di logica, neppur il più asino dei protezionisti oserebbe far sua anche in considerazione che il rischio aumenta in proporzione al numero (come nelle auto la pericolosità è proporzionale alla cilindrata). E se si volesse dare all’affermazione un po’ di peso (ne potrebbe pesar meno non d’una Brenneke ma della piuma di un re di macchia, il più piccolo dei volatili italiani) non si comprende perché occorra superare un esame – pagando un compenso che varia da 50 a 150 euro – dopo aver “studiato” quanti denti ha un cinghiale, qual è il suo ciclo riproduttivo e persino come si può strologare l’età dalla lunghezza delle setole! Non sarebbero sufficienti due o tre lezioni- con obbligo di frequenza e gratuite- sul maneggio dell’arma? Invece accade che chi frequenta – persino dieci, quindici lezioni- deve imparare un intero libro e rispondere – anche se ha i capelli bianchi per numero di licenze – a domande spesso insulse su gravidanza, allattamento e cibo. Di sicuro a caccia la prudenza non è mai troppa ma non la si insegna facendo pagare una quota di iscrizione  per conoscere la biologia a chi già la conosce. Eppoi, di esame in esame va a finire che lo inseriscono anche nella licenza di caccia da appostamento con la scusa che in volo son tutti presunti fringuelli e si possono distinguere da peppole e verdoni solo dopo aver superato un esame. E così di esame in esame… l’indennità e rimborsi spese agli esaminatori, i cacciatori pagano, la caccia langue e la burocrazia cresce. Mungendo, per ora, solo il cinghiale.

 

 

N.B. I cacciatori in Lombardia sono  circa  62.000  ciascuno paga € 173,16 per la tassa di concessione governativa € 64,56 per la tassa regionale,  mediamente €130,00 per cacciare in uno dei circa 40 ATC e mediamente € 100,00  per l’assicurazione. Quindi complessivamente ogni cacciatore paga circa  470,00 euro solo in imposte e tasse. In totale in Lombardia i cacciatori spendono circa 28.950.000,00 e devono anche ascoltare le chiacchere di tanti presunti esperti che magari per raccontarle prendono anche un compenso.

 

 

 

Rodolfo Grassi

Presidente Federcaccia di Milano e Monza Brianza

 

 

Nr. cacciatori              Tassa/Imposta                                                            Introito totale

in Lombardia                                                                                                      in Lombardia

 

62.000                        Concessione Governativa  € 173,16                          € 10.750.000,00

62.000                         Tassa Regionale                   €  64,56                         €   4.000.000,00

62.000                        Quota media ischi. ATC      € 130,00                        €   8.000.000,00

62.000                        Quota media assicurazione  € 100,00                      €   6.200.000,00                                                                                                                                             ———————-

totale                                                                                                                   € 28.950.000,00

 

 

 

 

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